Impianto Elettrico Milano
Impianto Elettrico Milano è tra le componenti più importanti e, al contempo, anche una delle maggiori fonti di rischio.
Per questo che capire cosa rende un impianto elettrico a norma, conoscendo gli aspetti che ne regolano la progettazione e tutto il ciclo di vita, vi aiuta a essere utenti consapevoli. nel dettaglio, vi permette di valutare il grado di sicurezza di un impianto già installato e anche di capire come comportarvi in caso abbiate a che fare con un nuovo del tutto nuovo. essendo un tema legato alla sicurezza, è necessario partire dalle basi, ossia dalla progettazione.
il progetto va eseguito da personale esperto che, attraverso la planimetria della casa, valuta la struttura adatta dell’impianto elettrico coniugando le esigenze della famiglia, la disposizione dell’arredamento nella casa, i punti ottimali per installare gli elettrodomestici e la distribuzione uniforme delle prese di corrente. il professionista redige in tutto tre documenti: lo schema elettrico: un elaborato grafico che illustra le componenti elettriche dell’impianto e i percorsi dei collegamenti il computo metrico: un documento con la stima del prezzo dei lavori per l’impianto, che ne specifica tipo e costi dei materiali, dei dispositivi e della manodopera
la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico (a lavoro eseguito): questa certifica che l’impianto è stato realizzato secondo le norme tecniche e a regola d’arte. è l’unico che attesti la conformità alle norme vigenti, che adesso andiamo a vedere. impianto elettrico a norma: il quadro normativo normative impianti elettrici: nuove norme sono state emanate dal cei (comitato elettrotecnico italiano) e il quadro legislativo di riferimento in vigore è composto: soprattutto quest’ultima rappresenta un’importante evoluzione del concetto di impianto elettrico. questo – infatti – oltre a dover essere sicuro, è chiamato a garantire standard minimi di prestazioni in termini di funzioni, usabilità e fruibilità.
entriamo nel dettaglio delle due norme citate. il decreto ministeriale 22/01/2008 n° 37 (e la legge del 1990) facendo un passo indietro, è nel 1990 che è stato introdotto un primo sistema di regole sull’installazione, la progettazione e la certificazione degli impianti elettrici per un utilizzo sicuro dell’energia elettrica. queste le principali disposizioni: obbligo dell’abilitazione a operare sugli impianti (quindi solo installatori qualificati e professionisti abilitati) obbligo di una dichiarazione di conformità da rilasciare al termine dei lavori obbligo di adeguare gli impianti già esistenti con alcune dotazioni minime di sicurezza come l’interruttore differenziale e il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti
nel corso del 2008, il decreto ministeriale dm 37/08 ha sostituito la legge del 1990, introducendo alcune importanti modifiche. in particolare ha assegnato al proprietario dell’impianto, l’obbligo di adottare le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice. il principale riferimento normativo per tutti coloro che operano sugli impianti elettrici di bassa tensione rimane però la norma cei 64-8. la norma cei è il principale riferimento normativo, ad oggi inclusiva della sua variante v3.
questa si riferisce agli impianti elettrici in bassa tensione a corrente continua e alternata (non superiore a 1.000 v in corrente alternata e a 1.500 v in corrente continua). l’integrazione della norma ha definito una nuova classificazione di impianto elettrico (per il settore residenziale). si è trattato di un importante passo verso la definizione di uno standard di qualità degli immobili, in cui tutte le componenti (impianto elettrico compreso), devono soddisfare certi criteri di sicurezza, sostenibilità ambientale, usabilità e fruibilità.